Il progetto nasce dalla volontà del Committente di voler realizzare un edificio con funzione turistica-ricettiva nella città di Paripueira, sita nello Stato dell'Alagoas, all'estremo est del Brasile, a qualche centinaio di metri dalla riva dell'Oceano Atlantico. Il lotto di terreno deriva da una lottizzazione in una area dove il tessuto edilizio risulta particolarmente disgregato. Preso atto delle esigenze della Committenza e stilato il programma funzionale dell'edificio si è proceduto con la valutazione delle condizioni climatiche del sito. Il progetto prevede una tipologia a pianta centrale, organizzata intorno ad uno spazio aperto definito "cavedio". La scelta di tale tipologia è dettata, oltre che dalla volontà di traguardare l'Oceano, anche dalla possibilità di garantire un sistema di ventilazione naturale che aiuti ad ottenere un comfort climatico ottimale. Il clima tropicale, oltre ad aver influito sulla scelta della tipologia edilizia ha contribuito, in maniera importante, alla definizione concettuale dell'intervento. Il tema da sviluppare è stato identificato nel bisogno di proteggere la costruzione (e di riflesso l'uomo) dall'irraggiamento solare, soprattutto nei periodi di caldo torrido che si manifestano, principalmente, tra agosto e novembre. Il progetto si compone di due elementi fondamentali: il primo è la costruzione, abbastanza libera, dei volumi che compongono l'edificio e delle aperture che incorniciano il panorama. Il secondo elemento è un "diaframma leggero", nell'accezione derivante dalla Scienza Ottica, ossia nel senso di meccanismo usato per regolare la quantità della luce che attraversa l'obiettivo. Mediante tale elemento è possibile evitare il surriscaldamento delle murature e quindi migliorare il comfort degli ambienti interni. A questo secondo elemento viene demandato, inoltre, il compito di regolarizzare e ordinare l'opera secondo una griglia ed una misura, ma anche di consentire una modificazione costante dei prospetti a seconda delle esigenze dei fruitori interni agli alloggi. Il risultato sarebbe quello di un disordine governato dalle esigenze dell'uomo, un immagine sempre diversa durante il susseguirsi delle ore della giornata. Tecnicamente il diaframma è realizzato mediante un telaio leggero (in alluminio o in legno) al cui interno scorrono dei frangisole a lamelle di legno. Questo elemento, applicato alla struttura principale, interessa tanto i prospetti esterni quanto la copertura ed il cavedio interno; si tratta, quindi, di una struttura tridimensionale che "avvolge" tutto l'edificio, fermandosi alla quota del primo piano fuori terra. Prestando attenzione all'edificio è possibile identificare, nello sviluppo dei suoi quattro piani fuori terra, una lieve tripartizione delle facciate. Il piano terra risulta sempre spoglio, i due piani successivi formano il "corpo" dell'edificio ed il piano alto è un attico/belvedere non delimitato da muri ma solo dal sistema dei frangisole. Da un punto di vista funzionale l'immobile presenta al piano terra gli ambienti collettivi e quelli di servizio a tali attività. I primi risultano collocati in continuità spaziale intorno al cavedio vetrato, mentre i secondi sono situati nei blocchi d'angolo e pertanto dotati di una propria dimensione. Al secondo piano sono collocate quattro camere triple ed una ulteriore zona living. Al terzo piano altre due camere quadruple più quella padronale (la quale risulta orientata verso l'Oceano e pertanto può godere della vista privilegiata) al quarto, ed ultimo piano è presente il terrazzo/belvedere precedentemente descritto. A completare l'impianto tipologico vi è una grossa piscina, in asse con l'edificio, sulla quale affaccia la zona living sita al piano terra. Sul lato opposto della piscina sono visibili una cucina all'aperto e le due stanze dedicate al personale di servizio. Il tutto immerso in un ampio giardino tropicale.
Collaborazione grafica: Arch. Serena Cerillo