IMPIANTO NATATORIO ALL'APERTO A GORNATE OLONA (VA)
(ottobre 2012)

L'impianto natatorio, oggetto dell'intervento, è collocato all'interno di un Villaggio Turistico sito in provincia di Varese, in un territorio dal forte contesto naturale, costituito da ampi boschi posti ai margini della città costruita. La struttura balneare realizzata negli anni settanta presentava tre vasche di diverse dimensioni e due locali di servizio eretti, senza alcuna logica architettonica, nel cuore del complesso. La vetustà della costruzione ha reso necessario un adeguamento tecnologico completo e radicale. Lo stato dei luoghi, prima dell' intervento, evidenziava forti limitazioni alle attività svolte all'interno del complesso natatorio, in particolare: il terreno presentava una marcata pendenza verso il confine dell'area rendendo difficoltosa la fruibilità dello spazio, non risultavano zone d'ombra per i villeggianti ed, in fine, la Committenza lamentava la mancanza di un'area dedicata allo svago diurno ed utilizzabile anche di sera per feste danzanti in forte connessione con la zona parco esistente dedicata alle grigliate all'aperto (posta ad ovest dell'area presa in esame). In quest'ottica, l'intervento si concentra sul tema del "limite" tra le due attività complementari (piscina-griglia) per meglio relazionare gli spazi collettivi esistenti. Mentre la prima attività risulta reclusa all'interno di un recinto (per questioni di sicurezza), la seconda si colloca, liberamente, nel parco naturale attrezzato, ricco di alberi ed arbusti, ed identificato dal Consiglio di Amministrazione del Villaggio Turistico come un centro di aggregazione collettivo da potenziare. Il progetto interviene con volumetrie minime, talvolta ridotte a veri e propri recinti, che si integrano alla morfologia del terreno definendo in maniera chiara l'area d'intervento; strutture in pietra naturale e legno caratterizzano il progetto, inserendolo armonicamente nel contesto nel quale si colloca. L'ammodernamento dell'impianto idraulico ha reso necessaria la demolizione del locale pompe esistente e la realizzazione di uno spazio tecnico decisamente più capiente. Partendo dal presupposto che il collegamento tra il parco e l'impianto natatorio risultava essere il luogo dell'intero progetto, e che il limitato impatto dell'intervento in termini dimensionali, obblighi ad una totale assenza di altre strutture fuori terra, si è intervenuti interrando completamente il locale tecnico nella fascia centrale tra le due nuove vasche. Questa soluzione progettuale consente l'utilizzo di parte delle murature esistenti, riducendo i costi delle strutture, garantendo l'accesso al locale tecnico, mediante dedicato volume, dalla quota del parco stesso. Il "limite" prende forma mediante la progettazione di un lungo pergolato definito da un ritmo di pilastri binati in legno che sorreggono, per mezzo di tiranti, una pensilina composta di frangisole anch'essi in legno. In questo caso la copertura serve a definire una vera e propria aula all'aperto. La porzione di recinzione interessata dalla nuova struttura si apre verso il parco grazie a otto cancelli con apertura a libro, eliminando, così, qualsiasi limite fisico tra i due luoghi collettivi. L'attacco a terra avviene per mezzo di un muro in calcestruzzo armato rivestito in pietra che consente la messa in piano del solarium verde, fatta eccezione della zona sud dove la pendenza del terreno rimane invariata. La lieve differenza di quota, in prossimità del pergolato, è colmata con dei gradini metallici grigliati, che non interferiscono con la permeabilità del suolo. I pilastri sopra descritti, vanno oltre mera funzione strutturale continuando oltre l'altezza necessaria, mettendo in scena la "metafora del bosco" che essi stessi fronteggiano. A completamento del progetto troviamo dei volumi autonomi che sostano sotto la copertura, senza mai toccarla. Tali volumi, confermano l'asse progettuale e si mostrano come involucri leggeri, mai chiusi, definiti costruttivamente da un telaio in legno e tamponamento in lamelle di legno di Larice. All'interno dei suddetti volumi si collocano: l'accesso al locale tecnico interrato, due locali deposito e la struttura metallica esistente dei servizi igienici che, completamente rivestita, diventa l'accesso di servizio all'impianto natatorio. L'ultimo intervento riguarda la realizzazione dei due ingressi alla banchina interna dal solarium verde. Tali strutture, aventi il medesimo sistema costruttivo dei volumi posti sotto la pensilina, hanno il compito di accogliere tutti gli elementi necessari ai fruitori prima dell'ingresso alle vasche (docce, vasche disinfezione piedi, ecc..), definendo lo spazio tra le due piscine, grazie anche all'inserimento di una nuova pavimentazione in legno, in continuità con quella posata sotto la pensilina. Per quanto riguarda i bacini d'acqua, è necessario affermare che le due vasche di dimensioni inferiori sono state unite in un'unica vasca polifunzionale, mentre la vasca avente dimensioni maggiori, dedicata al nuoto, è stata ristrutturata mantenendo la sagoma di quella esistente.

Collaborazione grafica: Arch. Serena Cerillo